Secondo i dati rilevati da Kroll Ontrack sono in aumento le richieste per il recupero dei dati su dispositivi Apple, anche in seguito alla sempre maggiore diffusione di iPhone e iPad sul territorio italiano.
Kroll Ontrack, azienda specializzata in recupero dati, cancellazione sicura e computer forensics, ha sviluppato negli ultimi anni le proprie competenze di data recovery per dispositivi Apple, in modo da rispondere prontamente alle esigenze del mercato. L’azienda ha rilevato un aumento delle richieste di recupero dati in Italia su dispositivi Apple da una quota del 6,9% nel 2011 all’8,62% per l’anno ancora in corso. Ancora più marcato è stato l’aumento per dispositivi mobili (iPhone e iPad) che sono passati da una quota del 4,12% all’8,24%.
Paolo Salin, Country Director di Kroll Ontrack Italia
Poiché l’anno non è ancora concluso, è ipotizzabile che la percentuale delle richieste di recupero dati da dispositivi Apple quest’anno si possa attestare intorno al 10%. Non c’è dubbio, quindi, che gli interventi di data recovery da Mac, iPhone e iPad, nel periodo esaminato abbiano visto un trend di crescita. In particolare il netto aumento delle richieste su iPhone e iPad può essere letto come un segno dei tempi dove i device mobili divengono strumento di intrattenimento e di lavoro in concorrenza con il tradizionale computer. In questo contesto, per noi è particolarmente importante aver sviluppato le expertise necessarie per poter garantire un eccellente livello di servizio anche ai clienti Apple.
Nello specifico, la tipologia d’intervento di recupero dati è piuttosto standardizzata per quanto concerne iPad e iPhone: fotografie in prima battuta, video e poi contatti e SMS. Per quanto riguarda i Mac, invece, l’intervento avviene anche su documenti di lavoro, file grafici, email, video e file che dipendono dall’uso che l’utente fa del computer. In merito alle cause di perdita dei dati, circa il 10% dei clienti ha raccontato a Kroll Ontrack di aver fatto cadere il dispositivo (alcuni di questi casi in acqua); il restante 90% ha affermato di aver usato il dispositivo normalmente prima che smettesse di funzionare.