Selezionato l’hardware NAS, il numero di slot e la tipologia di RAID, il passo successivo è quello di procurarsi gli hard disk. Se si vogliono considerare le caratteristiche sui datasheet, l’elenco dei parametri da considerare può sembrare lungo. Tuttavia, per le implementazioni SOHO, ad eccezione della capacità dell’unità, queste specifiche hanno un impatto limitato sulle prestazioni generali. La scelta è resa più semplice dai fornitori, proprio come Toshiba, che fornisce unità come le serie N300 ottimizzate per rispondere alle esigenze di un NAS.
Sebbene un NAS funzioni 24 ore su 24, 7 giorni su 7, molti sistemi NAS implementano una sorta di gestione del consumo energetico. Ciò significa che il NAS sarà inattivo o entrerà in una modalità a basso consumo nei momenti in cui non ci sono attività in corso. Nella maggior parte dei casi tutto ciò avverrà di notte. Le unità stesse hanno un impatto limitato sul consumo di energia complessivo poiché al giorno d’oggi riescono ad essere tutte molto efficienti dal punto di vista energetico.
Ad esempio, un’unità a 7200 giri/min air-filled consuma 10 W quando è attiva. Un’implementazione RAID1 a 2 alloggiamenti con due unità da 8 TB consumerebbe circa 175 kWh all’anno. Se si passasse a due unità N300 con elio da 14TB si ridurrebbe il consumo energetico della metà e supponendo 0,30€ per kWh, si ridurrebbero i costi annuali di elettricità da circa 50€ a 25€. Considerando che il NAS alimenterà le unità per alcune ore al giorno, i risparmi reali sarebbero anche maggiori.
Passare alle unità a elio (con consumo energetico minore) ha più senso quando si presenta la necessità di aumentare la capacità in un NAS a due alloggiamenti.
Il rumore è spesso un fattore da considerare, soprattutto in un ambiente di lavoro. Nessuno vuole essere distratto dal ronzio delle unità disco. L’HDWG21EEZSTA da 14 TB è l’ideale in tali situazioni, generando solo un rumore di 20 dB in modalità inattiva. Tuttavia, anche la collocazione ottimale del NAS dovrebbe essere attentamente considerata oltre all’acquisto di unità a basso rumore. Il posizionamento in un seminterrato o in una stanza dedicata lo tiene lontano da urti accidentali o dallo scollegamento dalla fonte di alimentazione, oltre a risolvere il problema del rumore.
Inoltre, il calore ha il maggiore impatto sulla longevità del disco rigido. È essenziale mantenere la temperatura dell’unità sotto i 40°C poiché, al di sopra di questo livello, l’affidabilità è significativamente influenzata. Il NAS avrà una ventola integrata, ma questo è di scarso aiuto se rimane esposto alla luce solare diretta per una parte della giornata. Unità come l’N300 di Toshiba regolano automaticamente la velocità di ricerca durante il funzionamento ad alta temperatura per ridurre la generazione di calore in situazioni critiche.
In sintesi – Quando si cerca di definire cos’è una soluzione NAS, è molto facile perdersi nelle specifiche delle singole unità, ma la realtà è che i drive di oggi sono così affidabili, reattivi ed ottimizzati a livello di consumo energetico che il vero focus dovrebbe essere sulla capacità e robustezza. Piuttosto che concentrarsi sulla riduzione del rumore dei drive in un ambiente di lavoro, è necessario concentrarsi sull’installazione del NAS stesso in un luogo sicuro, fresco e lontano da occhi indiscreti.
Ad eccezione di RAID0, tutte le altre opzioni RAID comportano una capacità totale inferiore rispetto alla somma delle unità utilizzate. Ciò è compensato da una maggiore robustezza. Le unità riempite ad elio dimostrano che è possibile realizzare soluzioni con enormi capacità che forniranno spazio sufficiente per molti anni, sopperendo all’aumento dei dati.